Calendario Liturgico Regionale Siciliano

 

Ciclo Festivo A - Ciclo Feriale Dispari

Colore :Bianco

  • Dedicazione della propria chiesa
  • Solennità
  • Per tutte le Diocesi di Sicilia
  • Messa propria della Dedicazione (anniv.), Gloria, Credo, pref. proprio
  • Letture : Messa della Dedicazione Lez.Santi(Pagg. 679-693-699)
    - Is 56, 1.6-7: Il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli.
    - Salmo 83: Nella tua casa, Signore, esultiamo di gioia.
    - Eb 12,18-19.22-24: Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.
    - Vangelo Gv 2,13-22: Parlava del tempio del suo corpo
    Nelle Chiese che celebrano in altra data la Dedicazione
    Rm 6,12-18: Offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti.
    Salmo 123: Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
    Vangelo Lc 12,39-48: A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.
  • CATANIA: Anniversario della morte di Mons. Domenico Picchinenna (2004)
  •  

    Dedicazione della propria chiesa (per tutte le Diocesi di Sicilia)

    Celebrano la solennità della Dedicazione tutte le Chiese consacrate ad eccezione delle Cattedrali, e di quelle Chiese che ricordano con solennità e concorso di popolo la data delle Dedicazione nel giorno proprio.



    Prima Lettura

    Is 56, 1.6-7

    Il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli.


    Dal libro del profeta Isaia

    Così dice il Signore:
    «Osservate il diritto e praticate la giustizia,
    perché la mia salvezza sta per venire,
    la mia giustizia sta per rivelarsi.
    Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo
    e per amare il nome del Signore,
    e per essere suoi servi,
    quanti si guardano dal profanare il sabato
    e restano fermi nella mia alleanza,
    li condurrò sul mio monte santo
    e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
    I loro olocausti e i loro sacrifici
    saranno graditi sul mio altare,
    perché la mia casa si chiamerà
    casa di preghiera per tutti i popoli».

    Parola di Dio

    Salmo responsoriale

    Salmo 83

    Nella tua casa, Signore, esultiamo di gioia.

    R

    L'anima mia anela
    e desidera gli atri del Signore
    Il mio cuore e la mia carne
    esultano nel Dio vivente

    R

    Anche il passero trova una casa
    e la rondine il nido
    dove porre i suoi piccoli,
    presso i tuoi altari,
    Signore degli eserciti,
    mio re e mio Dio.

    R

    Beato chi abita nella tua casa:
    senza fine canta le tue lodi.
    Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo.
    guarda il volto del tuo consacrato.

    R

    Si, è meglio un giorno nei tuoi atri
    che mille nelle mia casa;
    stare sulla soglia della casa del mio Dio
    è meglio che abitare nelle tende dei malvagi

    R




    Seconda lettura

    Eb 12,18-19.22-24

    Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.


    Dalla lettera agli Ebrei

    Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.
    Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele.

    Parola di Dio


    Canto al Vangelo (2Cr 7,16)


    Alleluia, alleluia.

    Io mi sono scelto e ho consacrato questa casa, dice il Signore, perché il mio nome vi resti per sempre

    Alleluia.


    Vangelo

    Gv 2,13-22

    Parlava del tempio del suo corpo



    + Dal Vangelo secondo Giovanni

    Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
    Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
    Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
    I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
    Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
    Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

    Parola del Signore


    Per coloro che non celebrano la Dedicazione in questa data:

    Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (VERDE)


    Prima lettura

    Rm 6,12-18

    Offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti.


    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

    Fratelli, il peccato non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri. Non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia, ma offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. Il peccato infatti non dominerà su di voi, perché non siete sotto la Legge, ma sotto la grazia.
    Che dunque? Ci metteremo a peccare perché non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia? È assurdo! Non sapete che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale obbedite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell’obbedienza che conduce alla giustizia?
    Rendiamo grazie a Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati. Così, liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia.

    Parola di Dio

    Salmo responsoriale

    Salmo 123

    Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

    R

    Se il Signore non fosse stato per noi
    – lo dica Israele –,
    se il Signore non fosse stato per noi,
    quando eravamo assaliti,
    allora ci avrebbero inghiottiti vivi,
    quando divampò contro di noi la loro collera.

    R

    Allora le acque ci avrebbero travolti,
    un torrente ci avrebbe sommersi;
    allora ci avrebbero sommersi
    acque impetuose.
    Sia benedetto il Signore,
    che non ci ha consegnati in preda ai loro denti.

    R

    Siamo stati liberati come un passero
    dal laccio dei cacciatori:
    il laccio si è spezzato
    e noi siamo scampati.
    Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
    egli ha fatto cielo e terra.

    R



    Canto al Vangelo (Mt 24,44)


    Alleluia, alleluia.

    Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

    Alleluia.

    Vangelo

    Lc 12,39-48

    A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.


    + Dal Vangelo secondo Luca

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
    Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
    Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
    Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
    Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
    A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

    Parola del Signore

Ottobre 2024
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