Calendario Liturgico Regionale Siciliano

 

Ciclo Festivo A - Ciclo Feriale Dispari

Colore :Verde

  • Venerdì della IV settimana del Tempo Ordinario
  • Ferie del tempo ordinario
  • Messa a scelta
  • Letture : Sir 47,2-13: Davide cantò inni al Signore con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato.
    Salmo 17: Sia esaltato il Dio della mia salvezza.
    Vangelo Mc 6,14-29: Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
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    Prima lettura

    Sir 47,2-13

    Davide cantò inni al Signore con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato.


    Dal libro del Siràcide

    Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso,
    così Davide fu scelto tra i figli d’Israele.
    Egli scherzò con leoni come con capretti,
    con gli orsi come con agnelli.
    Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante
    e cancellato l’ignominia dal popolo,
    alzando la mano con la pietra nella fionda
    e abbattendo la tracotanza di Golìa?
    Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo,
    che concesse alla sua destra la forza
    di eliminare un potente guerriero
    e innalzare la potenza del suo popolo.
    Così lo esaltarono per i suoi diecimila,
    lo lodarono nelle benedizioni del Signore
    offrendogli un diadema di gloria.
    Egli infatti sterminò i nemici all’intorno
    e annientò i Filistei, suoi avversari;
    distrusse la loro potenza fino ad oggi.
    In ogni sua opera celebrò il Santo,
    l’Altissimo, con parole di lode;
    cantò inni a lui con tutto il suo cuore
    e amò colui che lo aveva creato.
    Introdusse musici davanti all’altare
    e con i loro suoni rese dolci le melodie.
    Conferì splendore alle feste,
    abbellì i giorni festivi fino alla perfezione,
    facendo lodare il nome santo del Signore
    ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
    Il Signore perdonò i suoi peccati,
    innalzò la sua potenza per sempre,
    gli concesse un’alleanza regale
    e un trono di gloria in Israele.

    Parola di Dio

    Salmo responsoriale

    Salmo 17

    Sia esaltato il Dio della mia salvezza.

    R

    La via di Dio è perfetta,
    la parola del Signore è purificata nel fuoco;
    egli è scudo per chi in lui si rifugia.

    R

    Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
    sia esaltato il Dio della mia salvezza.
    Per questo, Signore, ti loderò tra le genti
    e canterò inni al tuo nome.

    R

    Egli concede al suo re grandi vittorie,
    si mostra fedele al suo consacrato,
    a Davide e alla sua discendenza per sempre.

    R



    Canto al Vangelo (Lc 8,15)


    Alleluia, alleluia.

    Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.

    Alleluia.

    Vangelo

    Mc 6,14-29

    Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.


    + Dal Vangelo secondo Marco

    In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
    Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
    Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
    E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

    Parola del Signore

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